Suona la festa "Il Bel Paese là dove 'l sì suona": Dante e la musica
"Il Bel Paese là dove 'l sì suona": Dante e la musica
Dal 20-24 dicembre "Il bel paese là dove 'l sì suona": Dante e la musica, con Sandro Cappelletto e a cura di Federico Vizzaccaro - A leggere Boccaccio, e il Trattatello in laude di Dante, non sono possibili dubbi, era musicista. Ma Dante non era soltanto un musico speculativo, teorico, almeno a giudicare da come nel Convivio (datato tra 1304 e 1307) descrive l'ascolto della musica: in termini così calorosi da tradire una personale partecipazione emotiva ("La Musica trae a sé gli spiriti umani, che sono vapori del cuore, sicché quasi cessano da ogni operazione; si è l'anima intera, quando l'ode, e la virtù di tutti quasi corre a lo spirito sensibile che riceve lo suono"). Nella Divina Commedia vi sono poi i suoni e i rumori dell'Inferno, il canto a voce sola nel Purgatorio, il canto polifonico e la danza che avvolgono il Paradiso, dove tutti suonano, cantano, ballano. Perfino San Pietro. E quanta musica si è ispirata alle opere di Dante? Il repertorio musicale dedicato al grande poeta è immenso, dai madrigali del Cinquecento, alle "cantate" sui suoi versi dei nostri operisti, alle opere di Franz Liszt. E ancora: Gianni Schicchi di Puccini, Francesca da Rimini nelle versioni di Zandonai, Tchaikovsky e Rachmaninov, Paolo e Francesca di Mancinelli, Laborintus di Berio, le canzoni di Castelnuovo-Tedesco, fino alle tante più recenti composizioni, numerosissime quest'anno. Se leggi Dante ad alta voce, se sei attore, se sei professore e lo stai leggendo al tuo pubblico, ai tuoi studenti, se lo ascolti come farà il nostro pubblico, non lo devi dimenticare: il sì SUONA.